Acqua, il 70% viene utilizzata in agricoltura. Il caso virtuoso di Sicilia e Acquacampus a Macfrut

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Risparmiare acqua è l’imperativo che anche l’agricoltura sta cercando di perseguire da alcuni anni. Circa il 70% dell’acqua disponibile viene utilizzata in agricolturae proprio in questo settore si concentra l’attenzione dei ricercatori. L’obiettivo è ottimizzare la distribuzione dell’acqua, cercare di accrescere le risorse, aumentare la disponibilità idrica e ridurre i consumi. Una soluzione per diminuire il fabbisogno di acqua nelle coltivazioni arriva dalla Sicilia. Vi sono studi e progetti di riduzione dei consumi idrici degli agrumi grazie all’irrigazione deficitaria: pur diminuendo del 30% l’apporto di acqua, le arance sono di qualità pari, o superiore, a quelle irrigate con normali quantità. Se ne è parlato nel corso della sesta puntata del format La natura Dal Campo alla Tavola, andato in onda su 7 Gold. Una puntata che ha unito l’Italia: in studio a Rimini Renzo Piraccini presidente di Macfrut e il conduttore Cristiano Riciputi. In collegamento da Adrano (Catania) Salvatore Rapisarda del Consorzio Euroagrumi e Salvatore Barbagallo docente all’università di Catania. E, collegato da Catania, Salvatore Torrisi di Oranfresh.

 

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“Produrre risparmiando acqua non solo è possibile, ma è anche una necessità – ha esordito Rapisarda – anche alla luce dei mutamenti climatici. Grazie all’Università di Catania abbiamo messo in pratica l’irrigazione deficitaria che ci ha permesso di risparmiare quasi il 50% dell’acqua di irrigazione per ottenere prodotti di qualità uguale se non superiore. Le piante sottoposte a stress idrico hanno prodotto maggiore vitamina e più antociani. Con resa maggiore in termini salutistici. Unico problema, a parità di quantità per ettaro nelle piante sottoposte a stress idrico si registra un calibro leggermente più piccolo, ma il sapore è sicuramente migliore”.

“In agricoltura, con sempre maggiore frequenza, si manifestano annate siccitose durante le quali il fabbisogno di acqua supera le risorse a disposizione della comunità – ha affermato professor Barbagallo – Il Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria dell’Università di Catania sta studiando da oltre un decennio il tema dell’irrigazione deficitaria e di precisione. Negli ultimi 20 anni nella Piana di Catania c’è stata una forte evoluzione dei metodi di irrigazione. Si è passati dall’aspersione e scorrimento all’irrigazione a goccia e poi a quella deficitaria. Con l’irrigazione di precisione e deficitaria abbinate, si risparmia fino al 30% di acqua mantenendo la qualità e le quantità complessive, inalterate. Il tema non riguarda solo l’acqua, ma anche la pianta, quindi la scelta di cultivar e delle piante in generale, con combinazioni che possano consentire di risparmiare acqua.”

“C’è un forte legame tra innovazione, sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni ortofrutticole – ha spiegato Renzo Piraccini – Anche a Macfrut il tema dell’acqua sarà centrale e non a caso da diversi anni allestiamo un vero e proprio campo sperimentale, l’Acquacampus, dove si possono vedere operativi sistemi di irrigazione, sonde, tecniche di risparmio idrico. Risparmiare acqua ed energia è di fondamentale importanza per le aziende agricole professionali e a Macfrut, dal 4 al 6 maggio 2022 si potrà vedere uno spaccato delle più avanzate tecnologie commercialmente disponibili, con lo sguardo verso il futuro di ciò che la tecnologia può mettere in campo”.

 

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“Le tecnologie innovative per l’irrigazione a goccia e l’agricoltura di precisione permettono di salvaguardare i raccolti, diminuendo il fabbisogno di acqua nelle coltivazioni – ha ribadito Torrisi che ha posto l’accento sulle arance più piccole come prodotto da spremere – Nelle annate siccitose si hanno pezzature minori che vengono valorizzate al meglio grazie agli spremiagrumi. Le arance più piccole hanno comunque caratteristiche organolettiche eccellenti, anche se a volte i consumatori sono più attratti dalle grosse pezzature, ma in realtà a volte si hanno rese di succo minori. Adesso abbiamo messo a punto un progetto di ricerca in cui si garantisce al consumatore la resa in succo. Tramite un’etichetta il consumatore ha una garanzia di avere la quantità di succo dichiarata e con un giusto equilibrio fra zuccheri e acidi”.

Numerosi i servizi esterni: dalla Piana di Catania un agricoltore ha mostrato il metodo tradizionale di irrigazione; l’agronomo Carmelo Cantarella e i ricercatori Simona Consoli e Alberto Continella hanno spiegato la microirrigazione e l’importanza della scelta del portinnesto; Dino Crispi ha spiegato la tecnica per risparmiare fino al 50% di acqua in irrigazione mentre il docente Giuseppe Cirelli ha spiegato i pro della fitodepurazione. Sono intervenuti anche il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi e il medico Giuseppe Varlaro.