Fatturato

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fatturato2019

 

Destinazione della produzione conferita nell'ultimo triennio e relativo fatturato

Per quanto attiene alla destinazione della produzione conferita dai soci, questa è stata avviata in massima parte (70 % a livello medio nel triennio) alla commercializzazione allo stato fresco, mentre una aliquota sensibilmente inferiore è stata trasformata (mediamente il 30 % della produzione conferita).

Le aliquote di prodotto commercializzato allo stato fresco o trasformato manifestano talune variazioni nel corso del triennio, in massima parte legate alla situazione del mercato per il prodotto fresco ed alle caratteristiche qualitative delle produzioni conferite (Pezzatura, ecc.), oltre che ai volumi di merce complessivamente trattati dal Consorzio (con il 42 % di produzioni trasformate in derivati nell’annata di massimo conferimento ed il 22 % in quella di minimo conferimento).

I quantitativi di agrumi commercializzati allo stato fresco sono stati assai variabili nel corso del quadriennio considerato, più per effetto delle oscillazioni delle produzioni conferite dai soci e delle altre importanti circostanze (andamento del mercato, caratteristiche qualitative delle produzioni ecc.) che per un reale mutamento nelle strategie operative del Consorzio. Tali quantitativi si sono attestati su di un livello superiore nel corso del 1995, nel quale si sono mantenuti su 250 mila quintali, mentre si sono ridotti sensibilmente, per effetto soprattutto della riduzione dei conferimenti, nel corso del primo anno considerato, nel quale sono stati prodotti 175 mila q.li, mentre nel 1996 tale quantitativo è salito a 330 mila quintali.

Per quanto attiene ai quantitativi avviati alla trasformazione industriale, si osserva un andamento flessivo nel corso dell’ultimo biennio, soprattutto con riferimento alle arance, per le quali si passa dai 140 mila quintali dell'annata 1995-96 a quantitativi sensibilmente inferiori in quella successiva (1996-97): 110 mila quintali.

Tra le diverse cultivar pigmentate commercializzate dal Consorzio, è ovviamente la Tarocco quella per la quale si registra la maggiore incidenza sui quantitativi complessivamente venduti, riscontrandosi una partecipazione media al dato complessivo nell’ultimo anno del 77 %, seguita dalla Sanguinello (13 % in media nel periodo considerato) e dalla Moro (3 % in media nel triennio). Peso inferiore, sia pur caratterizzato da un trend di crescita nell’intervallo temporale considerato (dal 4 % al 7 % circa), presentano la cultivar a polpa bionda (Navelina e Valencia), così come contenuta risulta l’importanza relativa delle altre specie, la cui aliquota di partecipazione ai volumi complessivamente avviati verso il consumo allo stato fresco si attesta, a livello medio nel triennio esaminato, sullo 0,5 % per il limone, sul 4 % per il mandarino, sul 4,7 % per il clementine e sullo 0,3 % per gli altri agrumi.

Con riferimento al fatturato del Consorzio Euroagrumi nel periodo di riferimento, è stata elaborata la tabella 6 dalla quale si desume un valore medio complessivo delle stesso nel triennio dell'ordine di 14 miliardi, dei quali 11 miliardi circa derivanti dalla commercializzazione e 3 miliardi derivanti dalla trasformazione.

Sulla base di quanto detto si ritiene che il Consorzio Euroagrumi O.P., che viene a sostituire la Associazione Produttori A.P.O., come previsto dal Reg. CEE 2200/96, ha potenzialità di forti espansioni nel comparto agrumicolo e possa guardare in un futuro non troppo lontano a diventare una Organizzazione Universale, incrementando il proprio volume d’affari, così come previsto dalla nuova normativa, e soprattutto diversificando le produzioni, ampliandole ad altra frutta o ad ortaggi per completamento di gamma.